Uno degli aspetti culturali che mi ha colpito di più, durante la gita ad Aquileia con la mia classe 1^ FC e con la 1^ DA, sono stati i mosaici, che abbiamo potuto ammirare sia nella Basilica della città romana, sia nel Museo. Questi ornavano e ricoprivano i pavimenti degli edifici; nelle case private venivano utilizzati nelle sale da pranzo, per confondere il cibo che poteva cadere a terra; nelle chiese, invece, rappresentavano scene sacre. La loro costruzione richiedeva moltissima pazienza da parte dell’artigiano, che doveva accostare le piccolissime pietre e sfruttare le loro diverse sfumature per ricreare in modo realistico delle immagini.
Una volta arrivati nella laguna di Grado, una guida ci ha spiegato la sua formazione. A differenza di quella di Venezia, la laguna di Grado si è formata recentemente, in epoca post-romana. Nello spazio in cui oggi c’è l’acqua, prima c’erano molte ville e palazzi romani ed era anche presente una grande strada che collegava Aquileia a Grado. Col passare dei secoli le acque dei fiumi dilagarono, ampliando i loro corsi e il livello del mare si alzò, formando l’attuale laguna, in cui oggi sono presenti 30 isole. Le strade e le costruzioni furono sommerse dalle acque, che negli anni delle invasioni degli Unni rappresentarono una difesa fondamentale per le popolazioni, che nel frattempo si erano spostate ad Aquileia.
Una delle parti che mi è piaciuta di più durante la giornata è stato il tragitto in traghetto per raggiungere Grado. Nonostante il forte vento, la vista sulla laguna era fantastica, soprattutto nel momento in cui si è iniziata a intravedere la Basilica dell’isola di Barbana.
Lucrezia Zorzetto, classe 1^ FC
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